Fondazione SMuovilavita

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Scale di disabilità (EDSS)

Secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’impatto della malattia sulla qualità di vita del paziente può essere descritto in termini di "impairment", che corrisponde all’insieme dei deficit neurologici prodotti dalla malattia; “disability”, che rappresenta le limitazioni del paziente nelle attività della vita quotidiana, e “handicap”, che riflette le limitazioni nelle attività sociali e lavorative.
Attualmente, la valutazione del grado di severità della SM e, cioè, delle sequele neurologiche prodotte dal danno anatomico che subisce il tessuto nervoso, si effettua tramite una serie di scale cliniche fra le quali, la più utilizzata è quella proposta da Kurtzke e denominata Expanded Disability Status Scale (EDSS).
Nell’EDSS si analizzano 8 sistemi funzionali, ad ognuno dei quali si attribuisce un punteggio che va da 0 a 5 o da 0 a 6 con aumenti di 0,5 punti.
Il punteggio finale va da 0 (esame neurologico normale) a 10 (massimo grado di gravità).
Questa scala è una misura riassuntiva di “impairment” e “disability”, molto utile per definire l’impatto della malattia sulla vita di relazione dell’individuo e per controllare l’effetto delle eventuali terapie.

Scale di disabilità

Secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’impatto della malattia sulla qualità di vita del paziente può essere descritto in termini di "impairment", che corrisponde all’insieme dei deficit neurologici prodotti dalla malattia; “disability”, che rappresenta le limitazioni del paziente nelle attività della vita quotidiana, e “handicap”, che riflette le limitazioni nelle attività sociali e lavorative.
Attualmente, la valutazione del grado di severità della SM e, cioè, delle sequele neurologiche prodotte dal danno anatomico che subisce il tessuto nervoso, si effettua tramite una serie di scale cliniche fra le quali, la più utilizzata è quella proposta da Kurtzke e denominata Expanded Disability Status Scale (EDSS).
Nell’EDSS si analizzano 8 sistemi funzionali, ad ognuno dei quali si attribuisce un punteggio che va da 0 a 5 o da 0 a 6 con aumenti di 0,5 punti.
Il punteggio finale va da 0 (esame neurologico normale) a 10 (massimo grado di gravità).
Questa scala è una misura riassuntiva di “impairment” e “disability”, molto utile per definire l’impatto della malattia sulla vita di relazione dell’individuo e per controllare l’effetto delle eventuali terapie.

Andatura

Problemi legati all’andatura, o difficoltà nella camminata, rappresentano spesso la più comune limitazione della mobilità nella sclerosi multipla.
I problemi relativi all’andatura sono generalmente correlati a più fattori come la debolezza muscolare, la spasticità, la perdita dell’equilibrio, un’alterazione della sensibilità, l’affaticamento.

La debolezza muscolare è una delle cause più comuni di difficoltà nell’andatura; essa viene indicata con il termine paraparesi, quando colpisce entrambe le gambe, monoparesiquando colpisce una sola gamba e tetraparesi, tutti e quattro gli arti.
La debolezza muscolare può essere trattata anche con esercizi di fisioterapia. Il paziente con problemi nella camminata può ricorrere a bastoni e deambulatori, ad ortensi degli arti inferiori, o ad accompagnatore.

Un deficit della forza può essere associato a spasticità, condizione di ipertonia muscolare.
Nel trattamento della spasticità, oltre alla terapia farmacologica, è utile praticare idonei esercizi di streching al fine di ottenere un allungamento della muscolatura.

disturbi legati all’equilibrio si indicano con il termine “atassia”, sono caratterizzati da un difetto della coordinazione muscolare con conseguente irregolarità dei movimenti e dall’incapacità di conservare l’equilibrio in posizione statica.
Anche l’atassia può essere trattata, oltre che con terapie farmacologiche, ricorrendo ad esercizi specifici di fisioterapia in grado di migliorare l’attenzione ed il controllo visivo, in grado di aumentare la percezione e di stabilizzare la persona.

Problemi nell’andatura possono essere correlati anche ad un’alterazione della sensibilità, che si esprime con parestesie e senso di intorpidimento, più frequentemente a carico degli arti inferiori.
In tal senso il paziente con SM può non sentire il pavimento sotto i piedi, o non capire dove sono i propri piedi.

L’affaticamento può influire sulla difficoltà a camminare. 
La fatica può essere isolata come un sintomo vero e proprio ed è rappresentata da uno stato clinico prolungato e non riferito a sforzi muscolari.

Ogni paziante con disordini nell’andatura deve essere valutato singolarmente dal proprio neurologo e fisioterapista al fine di determinare un programma terapeutico appropriato ed individuale.

Alterazione della sensibilità

Un’alterazione delle sensibilità può presentarsi in diverse forme e colpire differenti zone del corpo nel corso della sclerosi multipla.

Disturbi della sensibilità possono comparire all’esordio, sintomo frequente, e/o durante il corso della malattia; alterazioni della sensibilità si presentano, generalmente, in forma di parestesie.
Per parestesia si intende una alterata percezione della sensibilità sia per quanto riguarda la sua insorgenza, che nella durata e nella dislocazione degli stimoli sensitivi.
Le parti del corpo colpite da parestesie possono essere un arto o entrambi gli arti di un lato, la faccia, il cuoio capelluto, il dorso, l'apparato genitale.

Agli stimoli sensitivi tattili, termici, vibratori, o dolorifici, il paziente in fase acuta della malattia, potrebbe percepire sensazioni anomale come: un formicolio persistente o la sensazione d'indossare una calza, il prurito, la sensazione di bruciore, alterazione o dolore al freddo o al caldo, l'incapacità a percepire la punta di uno spillo, l'incapacità a percepire una vibrazione, o altro.
Spesso l'alterazione della sensibilità è tale da perdere il senso della posizione o del movimento. Non ci si accorge, ad esempio, di come sono posizionate le gambe, se sono esse ad essere colpite, non si riescono a sentire le scarpe o le ciabatte addosso, se scalzi non si riesce a percepire la temperatura del pavimento, per fare alcuni esempi.
Se la parestesia è molto grave può compromettere la camminata.

Anche la sensibilità tattile fine, quella che ci permette di individuare l'oggetto che si ha in mano o di distinguere il tipo di superficie che si tocca, può essere alterata.

Comunque, molte volte l’alterazione della sensibilità non è invalidante e tende a rientrare spontaneamente.
Nei casi più gravi, un trattamento a base di derivati del cortisone è in grado di ripristinare la sensibilità o di ridurre l'entità dell'alterazione sensitiva.

Disfunzioni intestinali

I problemi intestinali legati alla SM si manifestano con costipazione o stipsi, con diarrea o vera e propria incontinenza fecale.

La costipazione oltre ad essere causata da problemi di carattere neurologico direttamente legati alla malattia, dipende anche da una ridotta attività fisica, dall'immobilità, dalla dieta, da determinati farmaci, dal fatto che si assumono pochi liquidi.

Ad essi possono essere correlati anche disturbi gastrici e vescicali.
E' molto importante, allora, tenere libero l'alvo, assumere fibre presenti ad esempio in frutta e verdura, bere quantità adeguate di fluidi.

Chi siamo

La Fondazione "SMuovilavita - Onlus" è nata con l'obiettivo di favorire la ricerca scientifica e l'assistenza sanitaria nella provincia di Vicenza a favore dei malati di sclerosi multipla, una malattia che in Italia colpisce circa una persona su mille.

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