Fondazione SMuovilavita

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Rassegna Stampa

Brave Dreams: l’Ulss di Padova unico ente veneto accreditato a partecipare allo studio

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Fonte: "Il Gazzettino di Padova"

 

Sessanta pazienti arruolati e “un sogno coraggioso” per la cura della sclerosi multipla: la sperimentazione del famoso “metodo Zamboni” – tra i suoi sostenitori illustri, Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, affetta dalla malattia – approda nella città del Santo. L’Ulss 16 di Padova, con il suo Direttore Generale Fortunato Rao e il Referente Sanitario Daniele Donato, è l’unico Ente del Veneto accreditato a partecipare allo studio multicentrico “Breave Dreams”, acronimo che sta a significare “migliorare il drenaggio venoso del cervello con angioplastica per verificare se può essere una delle terapie sfruttabili contro la sclerosi multipla”.

Il dottor Giampiero Avruscio, Angiologo Direttore della Medicina specialistica dell’Ulss 16 ha superato vari tests sul protocollo scientifico da seguire e ha ottenuto l’accreditamento diagnostico: il progetto di sperimentazione, da lui coordinato e prossimo a partire, si basa su studi pionieristici che sono stati pubblicati a livello internazionale fra il 2008 e il 2009, generando grandi speranze fra i malati. “La nostra azione – spiega Avruscio – serve proprio per vedere con grande scientificità quante di queste speranze possano essere effettivamente mantenute. E’ una proposta coraggiosa, ecco il perchè di Brave Dreams che significa letteralmente sogni coraggiosi”.

La sclerosi multipla è una malattia cronica progressiva che interessa il sistema nervoso centrale (cervello, nervi ottici e midollo spinale). “Disturbo neurologico, si manifesta tipicamente tra i 20 e 40 anni e colpisce più di frequente le donne con un rapporto di 3 a 2. La causa non è ancora conosciuta, anche se si ipotizzano più teorie: recentemente il prof. Paolo Zamboni, chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara, ha pubblicato interessantissimi dati secondo i quali – ricorda Avruscio – esiste una correlazione tra un ostacolato deflusso di sangue attraverso le vene giugulari, chiamato “CCSVI” (insufficienza venosa cronica cerebro-spinale) e sclerosi multipla. “Sulla rivista scientifica Annals of Neurology, sono state pubblicate alcune mie considerazioni relative ad uno studio della Clinica Neurologica di Padova, secondo il quale non esisterebbe alcun rapporto tra CCSVI e SM. Analizzando attentamente i dati riportati proprio in questo lavoro, si riscontra invece una forte correlazione: chi presenta una CCSVI, possiede un rischio molto elevato, 9 volte, di sviluppare SM.”

Se così fosse, allora basterebbe disostruire le vene giugulari attraverso la tecnica dell’angioplastica e la malattia si attenua o regredisce”. Il professor Zamboni rileva che “Avruscio ha applicato un’analisi statistico-matematica ineccepibile sulla quale concordo: il suo approfondimento va a completare l’eccellente lavoro della Clinica neurologica di Padova e ci rivela che la “CCSVI” ovvero questo “blocco venoso”, rappresenta il più potente fattore di suscettibilità mai identificato finora, poichè aumenta di 9 volte la possibiltà di ammalarsi di sclerosi multipla”.

Chi siamo

La Fondazione "SMuovilavita - Onlus" è nata con l'obiettivo di favorire la ricerca scientifica e l'assistenza sanitaria nella provincia di Vicenza a favore dei malati di sclerosi multipla, una malattia che in Italia colpisce circa una persona su mille.

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